L’uomo della neve

L’uomo della neve
parla il suo silenzio.
Lui ti soffia dentro
e tu diventi aria.

L’uomo della neve
ha occhi trasparenti.
Lui ti guarda dentro
e tu diventi fiamma.

L’uomo della neve
sa di acqua fresca.
Lui ti scorre dentro
e tu diventi terra.

L’uomo della neve
ha due braccia forti.
Lui ti avvolge tutta
e sei neve anche tu.

Donna della neve
sai creare sogni.
Ma lui si addormenta
e tu non ci sei più.

Anna al bar della notte

Un tempo, in quel bar della notte, Anna è stata una di quelle donne dal viso pallido e dal trucco sfregiato.
Una spossatezza più profonda di quella del corpo consumato in balli e risate, un’assenza di pensieri, un cappuccino a riprendere contatto con il giorno, e con se stessa. Il cucchiaino che girava lento nella schiuma per non disturbare.
Intorno, non vedeva l’uomo che la guardava.
Non c’era felicità sottile, non c??era malinconia: c’era silenzio, silenzio sordo, per salutare il giorno.

Per molti anni, poi, quel bar della notte per Anna non è stato altro che un luogo cui scivolare davanti, guardando dal finestrino consumato della sua automobile le anime tormentate e gaie che vi brulicavano attorno.

Ora, in quello stesso bar della notte, Anna è una di quelle donne con qualche linea di trucco e gli occhi vivi.
Una stanchezza priva di sonno, un Porto condiviso a tirare tardi, pensieri e parole che si intrecciano senza uscire mai dalla pelle, ché ci si tiene caldi dentro, e fuori si osserva senza sciogliersi.
Ascolta gli occhi dell??uomo su di sé, senza voltarsi a celebrare curiosità di attimi.
La felicità è nelle voci intorno, antiche e nuove, la malinconia si accuccia tra le dita delle mani.
Il silenzio non è a suo agio, ma insieme, il silenzio, le voci, Anna e le sue dita, salutano il giorno.

Ciao, Lara e Corto. Web 7.0

Ieri sera ero a casa, c’era il mio amico Domenico di là che lavorava, si era offerto di prepararmi la cena (ottima frittata di patate, con contorno di lenticchie e radicchio primitivo scottato in padella al vino rosso, grazie, teso’) in cambio dell’uso della connessione in rete, perchè a casa sua aveva avuto dei problemi e doveva controllare dei documenti per il suo progetto di ricerca.

Ero a casa e gli dicevo che nel pomeriggio sarei voluta andare al Festival, ma altri impegni me l’avevano impedito.
Sarei voluta andare perché venivano riproposti in videoproiezione digitale ad Alta Definizione, sul grande schermo di Digital Party/Ufo 2007, il padiglione dedicato alle nuove tecnologie della Festa Internazionale di Roma, i corti di Corto. Web 7.0, concorso online di Arcipelago – 15.mo Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini.

Sarei voluta andare perchè tra i 29 corti internazionali in concorso c’era anche il cortometraggio “Ciao, Lara”, di cui ho scritto soggetto e sceneggiatura durante il laboratorio di cinema presso la scuola Omero [che ha prodotto altri 2 corti] con i mitici Paolo Restuccia ed Enrico Valenzi, e che ha la regia di Ernesto Spinelli e la supervisione alla sceneggiatura di Sergio Donati, grande sceneggiatore [tra l’altro di alcuni film di Sergio Leone] e gran persona, disponibile e generosa.

La sera, dunque, ero a casa con Domenico di là che lavorava, e a un certo punto, verso l’una di notte, ho detto: dai, fammi controllare come è andato il concorso. Ho lasciato Fraktalia Freenote su Second Life, al bar di Star Life (Slurl), isola del Festival del Cinema di Roma [dove c’è anche una curiosa palla blu che presto, mi dicono, regalerà soprese agli amanti del cinema], e ho fatto un giro in rete.

Be’, ho scoperto che Ciao, Lara aveva vinto! Devo ammettere che, nonostante alcune omissioni nel testo del comunicato stampa che gira sui giornali, è stata una bella soddisfazione 🙂

Quindi colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta Paolo, Enrico, Sergio ed Ernesto, e tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione del corto. Poi, certo, ringrazio tutti quelli che hanno votato per far vincere Ciao, Lara.

Ciao Lara
soggetto di Veronica Giannini,
sceneggiatura di Veronica Giannini, Sergio Donati, Ernesto Spinelli,
regia di Ernesto Spinelli

Sceneggiature? Ma non sarebbe meglio vederle, che leggerle?

Si, credo una sceneggiatura sia più interessante da vedere realizzata in film, piuttosto che leggerla, con il suo formato faticoso, che sia all’americana [come mi hanno insegnato], all’italiana o alla francese.

Lo so, avevo detto che erano in arrivo, ma in realtà ci ho ripensato, o quasi.

Per accontentare Qualcuno, tuttavia, ne inserirò una, e una soltanto. Quella che, con la superevisione di Sergio Donati, dei docenti Enrico Valenzi e Paolo Restuccia, del regista Ernesto Spinelli, e degli allievi del corso di sceneggiatura [Isabella, Iulca, Riccardo, Valerio, Matteo] della scuola Omero, è diventata ora un breve cortometraggio.

E visto che ci sono, ringrazio anche la scuola Omero!

Ora, vorrei fare il passo successivo. O almeno quello che ritengo sia il passo successivo del mio percorso creativo… Non si scrive solo con la penna, a volte è necessaria anche una viedocamera, e tanti collaboratori!

Sceneggiatura: ciao_lara

Cortometraggio: Ciao, Lara

Cosa fare quando si torna a casa stanchi, dopo una lunga giornata di lavoro, e qualcuno, o qualcosa, non ci permette di goderci un giusto riposo? Be’, meglio premere ‘off’!