Anni

Se vai ripensando all’anno passato, e non versi lacrime di gioia e di dolore, vuol dire che è stato un anno sprecato 😉

Visto che oggi ne ho uno di più, ne approfitto per fare una cosa che potrebbe sapere di stupido (o sentimentale, o folle, o quello che vi pare):
ringrazio il blog e i social network e skype e la mail e SL, e l’essenza primaria della rete, che mi hanno supportato, oltre che a imparare e condividere tante cose e a rimanere in contatto diretto con amic* lontan*, anche a conoscere molte persone, che ora sono diventat* car* amic*.
Continuo a preferire il mondo degli atomi, ma non saprei stare troppo a lungo senza il mondo dei bit, anche per questo!

Cmq stasera, per chi è a Roma, ci si vede dal vivo nel terrazzo condominiale, con una fanstastica torta gelato (Moulatta Salata, Crema Agnese, Cioccolato Kentucky. Se volete saperne di più, domandate!) del mio delizioso gelataio preferito 😉

Ah, dimenticavo. Finalmente ieri ho consegnato un lavoro che mi ha tenuta letteramente fuori da ogni mondo per settimane. Mio caro blog, ora posso ricominciare a occuparmi di te, e non solo!

aNobii

Spesso, quando si legge, si prova quello che Roland Barthes chiama “erotismo della lettura” (Il brusio della lingua, Einaudi, 1988) .
Barthes dà tre definizioni che evidenziano tre diversi aspetti dell’erotismo della lettura:

  • metaforico-poetico, in cui è la disposizione stessa delle parole, il modo in cui si muovono e creano disegni, che produce piacere in chi legge, in una sorta di “erotismo della parola”
  • metonimico, in cui il lettore viene catturato dal desiderio di scoprire cosa accade dopo, dalla suspence, dalla sorpresa, “dal disvelamento di ciò che è nascosto”
  • il desiderio di scrittura, in cui il lettore coglie leggendo quello stesso desiderio che ha provato l’autore nello scrivere, “l’amatemi implicito in ogni scrittura”

Ora, tutta questa noiosa filippica che spesso propino ai miei studenti per introdurre il discorso su lettura e scrittura digitale, a cosa serve?
A niente, se non a parlare di aNobii, social network che stimola l’appetito del lettore, disintossica dai rumori del marketing editoriale, risveglia la recensione libera e condivisa, incrementa gli approfondimenti amicali (e se volete saperne di più prima di cascarci anche voi, basta leggere l’articolo di Pietro Izzo su Apogeonline).

Io già ci sono cascata, e ci sto facendo cascare anche altri amici erotici della lettura 😉

Pensieri in forma di Twitter

Sarà la stanchezza, sarà lo stress, sarà lo switchare da un progetto all’altro, sarà la schizofrenia emotiva che mi fa passare da un’allegra frenesia a una tediosa malinconia, ma in questi ultimi giorni mi capita di ritrovarmi a pensare pensieri di 140 caratteri 😉

Manco fossero haiku. Me ne vengono tanti, di tutti i tipi. E mi sto accorgendo che non riesco più a formulare discorsi complessi, perché mi sembra che ogni ragionamento sia sintetizzabile a 140 caratteri 😉

E’ grave?

Confido solo nel fatto di sapermi facilmente permeabile a ciò che di volta in volta leggo e vivo, come quando sto in Puglia per un periodo di tempo circondata dai miei amici di lì e non riesco a non intercalare sempre un ‘madooo…’ in ogni mia frase.

O come quando devo scrivere per lavoro dei testi sarcastici, e mi ritrovo a regalare a chiunque mi circonda battute taglienti, magari immeritate, o magari si.

Di solito dura poco. Confido in questo. E’ una specie di assimilazione temporanea, necessaria alla comprensione, razionale ed emotiva. Poi passa.
Almeno spero, altrimenti Twitter ha fatto più danni di quanto avrebbe immaginato 😉

Municipio partecipato online

E’ finalmente online il sito municipiopartecipato.it. E’ un’iniziativa del Municipio XI, quello nel quale vivo, ed è stato sviluppato da depp, associazione di alcuni miei amici che si occupano, tra le altre cose, di democrazia elettronica.

Il sito è la versione online della pratica del bilancio partecipato, utilizzata dal Municipio XI e da altri municipi di Roma ormai da vari anni. Per chi non ne ha mai sentito parlare, il bilancio partecipato permette ai cittadini di decidere, assieme al Municipio di appartenenza, come utilizzare i soldi del bilancio. in ogni quartiere si svolgono delle assemblee in cui gli abitanti si dividono in gruppi di lavoro tematici per discutere proposte su questi temi: lavori pubblici, viabilità e mobilità, aree verdi, politiche culturali e politiche giovanili. Le proposte vengono analizzate insieme agli uffici del Municipio per valutarne la fattibilità e poi vengono votate fino a diventare voce di bilancio.

Riportato il meccanismo in rete, diventa un vero e proprio social network in pieno stile web 2.0.

Su municipiopartecipato.it è possibile infatti, dopo adeguata registrazione, segnalare un problema del proprio quartiere, ovviamente all’interno del Municipio XI, leggere i problemi e le proposte presenti, annotare l’interesse per altri problemi, proporre soluzioni ai problemi propri o di altri utenti. L’uso delle mappe facilita la navigazione per zone e per strade.
Sono sviluppate inoltre tutte le funzioni dei social network: proprio profilo personale, messaggistica privata tra utenti, commenti pubblici a segnalazioni o proposte altrui. La grafica è pulita, l’uso intuitivo, gli strumenti funzionali.

Rifletto: sono 9 anni che vivo nel Municipio XI, e nonostante la mia propensione alla ‘politica attiva’, non sono mai andata a un assemblea di bilancio partecipato. Vuoi per prigrizia, vuoi per sfiducia. Ora mi viene fornito uno strumento online che, oltre a essere estremamente semplice nell’utilizzo, mi permette una partecipazione ‘attiva’, critica e propositiva al tempo stesso, e mi facilita l’aggregazioni con i cosidetti vicini di casa.
Non credo che avere uno strumento simile online, vada a discapito della partecipazione alle assemblee. Credo sia vero proprio il contrario: come spesso capita, il mondo dei bit fornisce stimoli per il mondo degli atomi 😉