Ci sono tanti modi di fare l’alba. Lavorando. Giocando a poker. Ballando. Facendo sesso. Viaggiando da Palermo a Milano. Tubando. Andando venti volte al cesso. Vedendo quattro film. Rigirandosi nel letto. Parlando con gli amici. …
E ancora. Ubriachi a ridere sul cofano di una macchina. Dentro la suddetta macchina ad ascoltare musica e saltare. Facendo il turno in ospedale, ahi. O al casello autostradale, e gli altri se vanno chissà dove. Agitandosi col sorriso ebete di una pasticca, mah. Passeggiando per la città bagnata mentre gli spazzini ci pestano i piedi, e non c’è niente da ridere. Intorno al fuoco a raccontarsi storie di paura, perché non hai di meglio da fare. O in mezzo al mare in calma piatta, e anche qui, cosa hai di meglio da fare? O ancora a 3000 metri per vedere il sole tra la neve, quello si che è uno spettacolo. Raccogliendo ricordi al capezzale di qualcuno che muore, tanto per metterci pure un alba di dolore. A custodire un palazzo in cui tutti dormono, e per fortuna c’è Internet. Leggendo un libro che davvero non si riesce a smettere, maledetti libri.
Io invece oggi ho fatto l’alba scrivendo. Ah, mi ci voleva proprio 😉