Gaypride, per dire

E se Bush viene a Roma per parlare con i ‘nostri’ capi di stato, quando magari stesse zitto a vita sarebbe cosa buona. E se il dottor Fournier non parla per 6 anni per un insano ‘spirito di appartenenza’ e tace una verità che tutti sappiamo. E se i giornali per parlare di Genova e del processo per i fatti della Diaz aspettano le deposizioni di funzionari statali, ignorando molte altre voci.

Se tutto questo accade, per fortuna accade anche che una città che solo sabato scorso era militarizzata per visite inopportune, oggi sia stata teatro di una festa colorata, libera e gioiosa.

Una festa per dire tre parole: libertà, dignità, laicità.

Oggi mi sono presa la prima pausa dopo quasi dieci giorni di lavoro disumano senza soluzione di continuità, per dirle anche io.

E sono andata al Gaypride.

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