Ci provo

In realtà ancora no. Per ora sto tra un progetto e l’altro, tra visite mediche e analgesici, tra emergenze dell’ultim’ora e amici che reclamo giustamente la mia attenzione, tra tesi da seguire e idee da tirar fuori in mezza giornata, tra feeds da leggere che si accumulano e twitterate al volo per dar segni di vita, tra conti da sistemare e riunioni varie. Sto. Tra un pensiero e l’altro su questo mio nuovo stato indefinibile o che non voglio definire.
Oggi è il primo giorno che riesco a mettere le mani su fraktalia, e, ovviamente, la prima cosa da fare è organizzarlo.

Metto un po’ a frutto le conoscenze del codice imparate per la tesi e portate avanti per anni, prima di decidere che no, il codice non fa per me, mi diverte al momento ma a lungo andare mi lascia fredda. Altro è classificare informazioni, mediare con le aspettative assurde dei clienti, tirar fuori idee per far interagire utenti che forse vogliono andare oltre il semplice guardare un video in rete. Altro è inventarsi una storia osservando il mondo con gli occhi di un altro, o vedere i dialoghi immaginati e scritti sulla carta diventare voce e corpo.

Per cui ecco, oggi ho rimesso mano al codice. E quanto mi sono gratificata, a vedere che ancora qualcosa ne tiro fuori, ancora mi muovo, ancora riesco a ottenere quello che voglio. La verità, è che per ora voglio poco. Solo sistemare come dico io i badge nel php! Roba da niente, per chi scrive codice.

La parte più difficile è capire dove mettere fraktalia, e dove aprire il blog di fraktal.

Intanto scrivo qui. E ragiono sul perché voglio aprire un blog proprio ora, che parlare mi viene così difficile. Sarà perché invece scrivere mi viene così facile?

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