Buoni e cattivi [OT, ma quanno ce vo’, ce vo’!]

E’ una delle telesine che preferisco, insieme a massimi e minimi. O all’avvelenata, quando voglio giocarmi il tutto per tutto. E comunque, i cattivi battono i buoni. Poi, è con le carte uscite tra i buoni, che si vince, ma questa è un’altra storia. O forse è la stessa. Non so.
So che si dice sempre che il buono è stupido, il cattivo è furbo. Mah.
E va bene, la cattiveria va di moda, l’egoismo viene riverito, il menefreghismo viene rispettato.

Ma ora veramente mi sono rotta di sentirmi dire dagli amici più cari che devo diventare cattiva.

Avete presente quelle serie televisive, non so, tipo Alias, 24, o anche Lost, in cui i buoni, poi si viene a sapere che fanno il doppio gioco, e in realtà sono cattivi. E poi ancora si scopre che il gioco è triplo, ed era tutta una finta, sono buoni davvero. E poi di nuovo, no, che la verità ha bisogno di tempo, e quindi con un saltodoppiotriplomortale si capisce che sono cattivi, e come se lo sono!

Allora. Fate quel saltodoppiotriplomortale con piroetta finale e vedrete che in realtà io sono cattiva. Cattivissima.

Ecco, ora lo sapete. State attenti.

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